Matrimonio Celtico

Celebrazione del Matrimonio Celtico a contatto con la natura, officiato secondo le antiche tradizioni druidiche.

Matrimonio Celtico

Come organizziamo il vostro Matrimonio Celtico

 

Gli sposi giustamente vogliono comprendere meglio come e dove si svolgerà la cerimonia. Quindi abbiamo deciso pubblicare alcune risposte alle domande più comuni che spesso ci vengono poste, affinché altre coppie possano comprendere meglio il significato profondo di questo antico rito.

  1. In quale località d’Irlanda viene celebrato il Matrimonio con rito Celtico?
    Noi siamo basati nella contea di Leitrim nel Nord Ovest dell’Irlanda. Di solito cerchiamo luoghi appartati da occhi indiscreti, ma soprattutto vicini a corsi d’acqua e in mezzo alla natura. Il nostro posto preferito è a Drumskinny, nella contea di Fermanagh, in Irlanda del Nord, dove vi è un cerchio di pietre adatto a questo scopo.
    La celebrazione del Matrimonio con Rito Celtico viene inserita nell’escursione IRLANDA TRA MAGIA E STORIA
  2. Serve una particolare preparazione prima della celebrazione del rito?
    Non serve una preparazione particolare. E’ necessario che gli sposi siano ben consapevoli del tipo di rituale spirituale che andrà svolto, quindi di una certa convinzione e fede.
  3. Quali sono i costi?
    Relativamente la celebrazione del matrimonio non ci sono costi. Il Druido non chiede denaro per questo rito: sarebbe un sacrilegio.
    Il servizio di celebrazione di unione celtica è inserito nel contesto di vacanza che i futuri sposi decidono di trascorrere usufruendo dei nostri servizi turistici.
    E’ un pacchetto unico: vacanza + matrimonio.
  4. Sarebbe possibile celebrarlo d’inverno?
    Gli sposi e il celebrante hanno necessità di sentirsi rilassati e piacevolmente avvolti dalla natura affinché il rito sia compiuto correttamente.
    Fin dalle antiche origini del rito, le celebrazioni vengono svolte durante il periodo primaverile-estivo di Beltane cioè l’ultima settimana di aprile e la prima di maggio oppure a giugno fino al solstizio d’estate quando le notti sono più brevi e le giornate più lunghe. Tuttavia celebriamo i Matrimoni con Rito Celtico anche in altri periodi, tranne quello invernale.
  5. Ha valenza legale e/o servono documentazioni particolari?
    L’unione celtica così celebrata ha un valore esclusivamente spirituale per la coppia. Molti coniugi che si sono rivolti a noi, hanno preferito svolgere la celebrazione dopo il matrimonio tradizionale (religioso o civile), oppure poco prima. Per altri sposi ancora è stato sufficiente celebrare il rito celtico per sentirsi sposati, senza successivamente procedere alla formalizzazione legale dell’unione.
  6. Servono i testimoni?
    Non è necessario per il rito in sé. Tuttavia spesso gli sposi ritengono che sia importante svolgere il rito in presenza di persone a loro vicine e care. Di norma sono presenti due testimoni (uno per parte): un uomo per la sposa e una donna per lo sposo.

Il Druido

Pietro Malaguti da molti anni studia le pratiche druidiche che legano la figura del Druido alla Terra e ne diventa tramite per il “dialogo” con l’uomo. In questa veste ci sono molti che purtroppo intendono la figura del Druido come “mago”, quando di magia qui non c’è ombra.

Nel matrimonio con rito Celtico il Druido infatti è soltanto il testimone di un’unione “sacra” nel senso che gli studiosi attribuiscono al termine: cioè ciò che è separato dal profano (pro-fanum, davanti al tempio) e che nella proto-cultura druidica ha a che fare con la natura stessa e con luoghi particolari. Perciò il Druido è colui che mette in comunicazione il sacro col profano o che consacra (con-sacra) la profanità assumendola a sacralità, come nel caso del matrimonio.

Pertanto egli è testimone di un’unione dichiarata dagli sposi a sé stessi e a nessun altro “essere superiore”. Una specie di “contratto umano” in cui due persone uniscono le loro sorti e dichiarano l’amore reciproco dell’uno per l’altro.

In questo contesto si cerca un luogo che abbia le caratteristiche adatte allo svolgimento del rito, che è un altro aspetto estremamente importante della sacralità del matrimonio druidico-celtico.
La ritualità è fatta di gesti, di parole e di suoni, di vibrazione in comunione con la natura circostante. E’ importante perché a tali suoni corrisponde l’innesco di una particolare vibrazione che affonda fino alla radice dell’essere, fino al DNA. Per questo se due persone non si amano di amore vero e sincero, la ritualità sarà solo l’elemento che scatena reazioni negative nel futuro della coppia. Per questo motivo la sacralità dell’unione celtica dipende esclusivamente dai due soggetti che la dichiarano tale.

Matrimonio Celtico – Come prepararsi e come organizzarlo

La pratica della cerimonia matrimoniale con Rito Celtico è divenuta ormai molto diffusa e molto richiesta dagli sposi poiché il rito stesso crea un’atmosfera di intima sacralità. In parte abbiamo già parlato di questo argomento nell’articolo “Unione Matrimoniale Celtica” sul nostro blog “Vivirlanda” ma, in quel caso, abbiamo voluto dare una visione più pragmatica, tratta dai racconti di Caio Giulio Cesare nel “De Bello Gallico”.

Questo cerimoniale, molto coinvolgente per gli sposi, deriva da un’antica tradizione che risale al III secolo ed è fecondo di significati e gestualità che vibrano all’unisono con la Natura e l’Universo. Il significato che gli viene attribuito è l’unione fisica e spirituale di due corpi che si fondono in uno solo. Gli sposi, in questo modo, sono uniti nella vita come nella morte poiché attraverso di loro la vita proseguirà grazie ai loro discendenti, creando un legame che durerà in eterno.

Il boom delle Unioni Celtiche è avvenuto negli ultimi anni grazie alla produzione di film o sceneggiati a tema Celtico (o Fantasy) che hanno riportato in auge quelle tradizioni pagane e neo-pagane che contemplano la Natura nel suo essere primordiale. Sembra sia sopraggiunto, da parte delle coppie, un intimo bisogno di staccarsi da tradizioni e celebrazioni obsolete, per fare riemergere l’essenza stessa delle anime che compongono la coppia. Evidentemente la necessità preponderante che gli sposi colgono, è quella di dare un senso più profondo al significato di un rito d’unione così importante.

Il concetto di contemplazione della natura viene ben spiegato da Eckhart Tolle nel suo testo “Parole dalla Quiete” di cui cito un breve brano:

“Abbiamo bisogno della natura perché ci mostri la via di casa, la via per uscire dalla prigione della mente. […]
Abbiamo dimenticato ciò che le rocce, le piante e gli animali ancora sanno. Abbiamo dimenticato come essere – come essere in uno stato di quiete. […]
Ogni volta che mettete l’attenzione su qualcosa di naturale, […] uscite dalla prigione del pensiero concettuale. […]
Mettere l’attenzione su una pietra, su un albero o su un animale non significa pensare a quello, significa semplicemente percepirlo. […]

Ecco il punto nodale: LA PERCEZIONE

Percezione di sé stessi e dell’altro come una cosa unica i cui corpi e anime vibrano all’Unisono.

Va da sé che anche la preparazione e l’organizzazione della Celebrazione dovrà necessariamente attenersi a questo concetto, dato che la cerimonia verrà celebrata in piena consapevolezza del luogo in cui si svolgerà, a contatto intimo con la natura. Ciò comporterà un’intensa concentrazione del celebrante, degli sposi e dei loro testimoni.

Il matrimonio viene celebrato con il rito neo-pagano druidico in cui gli sposi possono scegliere una fra le tre tipologie di celebrazione:

  1. dare un termine di un anno ed un giorno;
  2. finché l’amore dura;
  3. fino alla morte e oltre

a cui si accompagna il rito di fertilità ed abbondanza che caratterizza la buona riuscita dell’unione di due persone, che è l’elemento più importante e sacro. A questo punto è importante conoscere l’etimologia della parola “matrimonio” che deriva dall’unione di due parole latine: Mater (madre) e Manus (compito) cioè rendere madre.

Il rito celtico prevede l’unione sacra fra due persone senza distinzione di sesso o di condizione sociale. Pertanto esso può svolgersi tra persone già sposate con altro rito, di qualsiasi religione o di nessuna religione, di qualsiasi età sopra i sedici anni compiuti, di qualsiasi orientamento sessuale. Insomma in piena libertà con sé stessi.

 

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